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Inferno According to Dante Alighieri in "The Divine Comedy", E1707

Explanation

  • In Dante, the centre of the Earth is home to the lowest peak of funnel-shaped Hell. Satan dwells here. From this place a passage leads to the Mountain of Purgatory. Bernardino Poccetti was inspired by Dante’s poem, but depicts Hell as a six-tiered pyramid with Satan at the top. The lower righthand corner shows the children’s limbo. In the top right side Christ leads a number of figures from the Old Testament. Purgatory can be seen in the top left-hand corner where angels arrive to save human souls.

Dimension

  • Height (plate size) 735 mm
  • Height (paper size) 755 mm
  • Width (plate size) 875 mm
  • Width (paper size) 890 mm
  • Inscription / Certification / Label

    Superiorum permissu 1612 / Al Sergmo. Don Cosimo Seconde de Medici Quarto Gran Duca di Toscana / Garreggiarono sempre, Sermo: Sigre: Poeti, e pittori nell'acquistarsi fama col fare perfette l'Arte, E se ne uso strumenti dinersi la varia lor professione; otenne nondimeno onori uguali la conforme emulazione; che nel teatro del mondo, delle Pit: / ture e delle Poesie con perpetua applauso da nobile spettatori furono gradite le feene; e de colori, e de gli inchiostri, gli occhi, e gli animi ognnora løindustre artifizio si resero grattissimo oggetto. Disederoso dunque d'esaltare i bassi miei studi con l'eccelso altrui / stile; quasi nuovo osservatore ditale antica usanza, hò procurato di rappresentare in questo mio Quadro l'infelice termine del mortale altrui corso da gran Poeta in piu canti con fomma gloria descritto; aciò che in lui, come in lucudo speccio; / veduto l'amore successo di chi mal vivei i suoi giorni: ciascuno à gli eterni diletti, schivo d'erne pene auido s'incamini. E se col manzo dell'ombre arriuano al fine della propria chiarezza i lumi, che nelle tele, e nelle carti i lampi loro diffon: / dono; figuro, se non accrescimneto di luce potrà l'altrui penna dal mio penello prometersi, che à paro di si celebre ingegno, fatica di si rozo diegno accompagna. Nè si deve temere che da souerchia confusione, di mie folche figure ri: / manga oppressa la regolata armonia delle chiare altrui rime. Poiche ben può l'A.V. Serma. ridurre la mia profonda oscurezza col suo splendore à conueneuole proporzione; se conserna col suo valore l'altro dominioi si tranquilla unione. Elle faccio humilma. Rivereza. / A LETTORI / Fra quanti poeticamente, de gli immutabili slati dell'altra vita con molto applauso trattarono; Dante nella sua maravigliosa Comedia co unica lode ne scisse. Quindi è che io desiderato di rappresentarli in / alcuni miei quadri, come spettacoli, che per mezo del vedere, ò dell'udire, ora co la temenza del gastigo, ora co l'aspetta-zione del premio gli animi nostri dall'ombre del vitio alla chiarezza della virtù rapidamente tra: / sportano; la sua, più che løaltrui coposizione volentieri hò seguito. E se bene il folo Inferno per ora in queste mia carte à glii ochhi vostri propongo; come che il terrore delle pene, più che la speranza della rimune: razione gli affetti nostri commova; nodimeno, quando io conosca questa mia prima fatica essere altrui, ò di giouamento; ò di gusto, delPurgatorio, e del Paradiso ancora vi faro forse presto, seno glorioso, almeno af: / fettuoso dono. Gradite fra tato nella sodiffazione. Di Firenze di 20 di Maggio 1612 / Bernadino Pocetti / Si stampano da Gio. Iacomo Rossi in Roma alle Pace.