Spring navigation over
E552,2 Subito il Potta il corse ad abbraciare. Dicondogli ben venga mia compare

Subito il Potta il corse ad abbraciare. Dicondogli ben venga mia compare

E552,2
E552,20 Avea già per tornare il pie rivolto; Ma richiamato fu da quel bel volto

Avea già per tornare il pie rivolto; Ma richiamato fu da quel bel volto

E552,20
E553,4 Passò la notte, e poichè l'alba appena ebbe del giorno una favilla accesa

Passò la notte, e poichè l'alba appena ebbe del giorno una favilla accesa

E553,4
E553,3 Che in secreta d'orror tresca lasciva trae le donzelle a sanguinaria Diva

Che in secreta d'orror tresca lasciva trae le donzelle a sanguinaria Diva

E553,3
E553,9 E il Signor nostro in quel'estremo punto pesto su i scudi ci recammo indosso

E il Signor nostro in quel'estremo punto pesto su i scudi ci recammo indosso

E553,9
E553,2 E fresco latte gli adduceva, e spesso Nudrìalo ancora del suo latte stesso

E fresco latte gli adduceva, e spesso Nudrìalo ancora del suo latte stesso

E553,2
E553,11 Postcia guatando le dilette soglie morì nel bacio dell'afflitta moglie

Postcia guatando le dilette soglie morì nel bacio dell'afflitta moglie

E553,11
E553,10 Giunto quel folle all'esecrande porte picchió tre volte co' polsi tremanti

Giunto quel folle all'esecrande porte picchió tre volte co' polsi tremanti

E553,10
E553,1 Iddio sdegnato balenar lassuso. Mostrando igniti cocchj e rubre spade

Iddio sdegnato balenar lassuso. Mostrando igniti cocchj e rubre spade

E553,1
E553,5 Deh! Tu che gli educa; e tra que' cenci, o padre, dal candor ne ravvisa e stirpe e madre

Deh! Tu che gli educa; e tra que' cenci, o padre, dal candor ne ravvisa e stirpe e madre

E553,5
E553,7 Torniamo a i campi e là veggiam la fame pigra seder sulle palustri ghiade

Torniamo a i campi e là veggiam la fame pigra seder sulle palustri ghiade

E553,7
E553,8 E sotto il piè ferrato a mille a mille fuggir stridenti e torbide faville

E sotto il piè ferrato a mille a mille fuggir stridenti e torbide faville

E553,8
E553,6 Noi gli staccamo dagli amplessi amari. Ch'estinta ancor gli tenea stretti

Noi gli staccamo dagli amplessi amari. Ch'estinta ancor gli tenea stretti

E553,6

Titelblad

E553,0

L'Ombra di Cajo Mario si avanza formidabile benche' senza parola e senz'armi

E554,10

L'Ombra di C. Silla fa col suo aspetto fuggire le ombre dei Romani ricordevoli della sua ferocia

E554,11

Lucrezia

E554,12

Notte terza

E554,13

Tullio s'adira nel vedere il Foro cangiato in mandre

E554,26

L'Ombra di Cesare ascende il Campidoglio quasi Dittatore temuto è vittorioso

E554,27

L'Ombre Romane rimproverano a Verri la desolazione dello splendido Colosseo

E554,25

Notte quinta

E554,29

L'Ombro di Marco Bruto e di Cicerone

E554,3

L'Ombra di Giugurta rimprovera ai romani la vistà del loro senato da lui coll'oro corretto

E554,28

La Vestale Floronia narra alle Ombre la sua dolorosa istoria

E554,31

Vestalinden Floronia

E554,30

Invano gli sforzi incorporei tentano di seppellire le ossa materiali

E554,32

Uno spettro prega Verri accio' seppellisca le loro ossa fatte ludibrio del tempo

E554,33

Supplizio di Tullia

E554,34

Notte sesta

E554,35

Forti sentenze di M. Bruto sulla iscrizione dell'Obelisco della via Flaminia

E554,36

E.M. Vitruvio Pollione ragiona con Verri sulla moderna Roma

E554,38

L'Ombra di Orazio Coclite

E554,37

Epilogo di Cicerone

E554,39

G. Cesare rampogna M. Bruto

E554,4

Verri ser forgæves rundt efter andre skygger

E554,40

L'Ombra di Gratidiano mostra a Cesare i moncherini

E554,5

Cornelia og hendes sønner

E554,6

Notte seconda

E554,9

L'Ombra di C. Gracco porge un'amplesso alla sua sposa Licinia

E554,7